Bagni di folla

Piazza Venezia 10 giugno 1940

Piazza Venezia 10 giugno 1940

Dopo il V-Day, organizzato da Beppe Grillo nel più assoluto silenzio stampa, è il momento per i nostri politici di pubblicizzare a gran voce le manifestazioni di piazza del 20 ottobre contro il precariato.

Non metto in dubbio che i cittadini possano e debbano manifestare la loro contrarietà al lassismo del sistema politico su un problema così grave, che mette in crisi i fondamenti stessi della nostra repubblica (il lavoro e la famiglia), ma…

A cosa serve una manifestazione? A rendere manifesto ai governanti un disagio di cui i cittadini chiedono la soluzione.
Questa manifestazione è invece organizzata e promossa dalle stesse persone che dovrebbero essere destinatarie del messaggio; inoltre sembra che vi parteciperanno anche molti dei più illustri deputati e ministri.
I deputati sono stati votati dagli elettori per portare la voce dei cittadini direttamente in Parlamento, invece si sollazzano a portare la voce del Parlamento in piazza. Forse pensano di avere più forza gridando e firmando autografi sotto uno striscione che argomentando dai loro scranni nei Palazzi della democrazia rappresentativa? O forse si rendono conto di non rappresentare più nessuno se non se stessi?
Se la politica si deve fare per le strade, a cosa servono le costosissime Camere?

L’appello sorge spontaneo:

Onorevoli, lasciate che siano i cittadini a manifestare per sottoporvi i loro problemi; voi onorate il vostro mandato cercando le soluzioni in Parlamento.
Lasciate i bagni di folla al papa, ai dittatori e alle rock-star e tornate a lavorare.

Il Bel Paese è un formaggio

La penisola italica è spesso chiamato il bel paese.
Sicuramente non ha questa fama per la sua classe politica, la mafia o la gestione dei rifiuti; neanche è considerato tale come posto in cui vivere.
Noi italici siamo considerati dal resto del mondo, e anche da noi stessi, dei simpatici furbacchioni. Lo siamo per ragioni storiche, perchè abbiamo sempre dovuto arrangiarci a vivere, con autoironia ed espedienti, nonostante i nostri governanti. Continuiamo tuttora, anche se oggi gli espedienti si chiamano: evasione fiscale, concussione, falso in bilancio, abusivismo…
Ai nostri governanti piace molto riempirsi la bocca col vocabolo economia: sarebbe simpatico e furbo se ricordassero che l’economia è la scienza che studia la gestione delle risorse.
Quali sono le risorse della penisola italica e dei suoi popoli? Io penso che siano soprattutto:

  • l’agricoltura e la pastorizia
  • il turismo
  • l’inventiva

Invece le società di servizi, in particolare le banche e le assicurazioni, stanno fagocitando l’intera economia del nostro paese e i nostri governanti lasciano fare o, peggio, facilitano la digestione.
I SERVIZI? IN UN PAESE DI FURBI?
L’italiano medio non vede l’interesse a fornire servizi alla sua comunità e raramente sa apprezzare quelli che gli vengono offerti (vedi ad esempio la Sanità Pubblica, che è vista sempre solo come un costo).
L’italiano medio sa che “il mondo è pieno di fregature” e “oggi a me, domani a te”; la sua mentalità basata sul ciò che è di tutti non è mio non può offrire terreno fertile per un’economia basata sui servizi.

Allora pensiamo a fare le cose che sappiamo fare bene: il formaggio.