Dopo il V-Day, organizzato da Beppe Grillo nel più assoluto silenzio stampa, è il momento per i nostri politici di pubblicizzare a gran voce le manifestazioni di piazza del 20 ottobre contro il precariato.
Non metto in dubbio che i cittadini possano e debbano manifestare la loro contrarietà al lassismo del sistema politico su un problema così grave, che mette in crisi i fondamenti stessi della nostra repubblica (il lavoro e la famiglia), ma…
A cosa serve una manifestazione? A rendere manifesto ai governanti un disagio di cui i cittadini chiedono la soluzione.
Questa manifestazione è invece organizzata e promossa dalle stesse persone che dovrebbero essere destinatarie del messaggio; inoltre sembra che vi parteciperanno anche molti dei più illustri deputati e ministri.
I deputati sono stati votati dagli elettori per portare la voce dei cittadini direttamente in Parlamento, invece si sollazzano a portare la voce del Parlamento in piazza. Forse pensano di avere più forza gridando e firmando autografi sotto uno striscione che argomentando dai loro scranni nei Palazzi della democrazia rappresentativa? O forse si rendono conto di non rappresentare più nessuno se non se stessi?
Se la politica si deve fare per le strade, a cosa servono le costosissime Camere?
L’appello sorge spontaneo:
Lasciate i bagni di folla al papa, ai dittatori e alle rock-star e tornate a lavorare.