Le mie statistiche

Negli ultimi anni ho pubblicato un po’ di creazioni e mi diverto a fare un piccolo bilancio.
Della mia musica pubblicata su Soundcloud:

Su Bandcamp invece la vostra preferita è Luci ed ombre. Bandcamp è anche il vostro canale preferito per acquistare il mio album Umano fuori mano: lo preferite a iTunes o Amazon.

Su Youtube il video più famoso è Il dolce ritorno di Euterpe.

Fra i servizi di streaming che usate per ascoltarmi, il vostro preferito è Deezer.

Il mio libro più letto on-line è Gradus ad Iron Maiden.

Chissà quale sarà l’evoluzione di queste statistiche nel 2017? io nel frattempo lavoro a qualcosa di nuovo da offrirvi.

Rimanete sintonizzati!

Notion for iPad

Notion

Notion for iPad

Come promesso, ecco la mia impressione su questo per me nuovo software per la notazione musicale.

Al momento sembra essere l’unico software del genere di alto livello per iPad, quindi merita il piccolo impegno economico.

Nel corso del 2015 l’applicazione ha subito degli aggiornamenti che per certi versi mi hanno dato problemi, comunque per scrivere musica quando si è in giro è decisamente più comodo di altri software per computer fissi o laptop. La comodità deriva principalmente dalla presenza di modalità di immissione delle note direttamente con l’uso di tastiere virtuali sullo schermo, perfette per un sistema sensibile al tocco come il tablet.

I software analoghi per computer desktop o laptop di solito consentono la connessione di strumenti MIDI esterni (solitamente tastiere) per facilitare l’immissione delle note, che con la tastiera o i sistemi di puntamento del computer non sono così intuitive e comode per un musicista. Notion per iPad consente di sfruttare al massimo le caratteristiche “touch” dei dispositivi, permettendo di immettere le note suonando con le dita una tastiera virtuale per pianoforte, chitarra, batteria elettronica, a seconda dello strumento che si sta immettendo; come si vede in figura, questo consente, per chi lo desidera, di scrivere direttamente anche le intavolature degli strumenti che le prevedono.

Se la qualità della notazione non è elegante o raffinata e configurabile come quella di Lilypond o di altri software per dispositivi meno “mobile”, comunque è più che sufficiente per un uso quotidiano e per le bozze. Notevole è, ai fini della comunicazione con altri musicisti, la possibilità di esportare o di visualizzare durante l’esecuzione le singole parti.

La qualità degli strumenti virtuali (la maggior parte dei quali a pagamento come acquisti in-app) è molto buona, e altrettanto bella è la possibilità di esecuzione di particolari tecniche strumentali (come ad esempio il pizzicato per gli strumenti ad arco) differenti per ogni singolo strumento.

Purtroppo il punto dolente è, come spesso succede, nella comunicazione con gli altri software (che peraltro Apple non incoraggia). Notion può esportare i lavori sia in formato music-xml, per la rielaborazione delle partiture, sia in formato MIDI, per il riutilizzo in un DAW o l’esecuzione con altri strumenti, sia in formati audio WAV/AAC. L’esportazione MIDI però, nella versione attuale, non esporta correttamente gli strumenti (un bug che ho segnalato e che spero sia risolto al più presto), e comunque non consente ancora la differenziazione delle varianti tecniche degli strumenti in diverse tracce MIDI, oltre ad altre limitazioni che, comunque, sono largamente comuni a moltissimi software di notazione musicale: d’altra parte il loro lavoro principale è la notazione, non la produzione finale della musica.

Nel complesso, una bella, completa e, soprattutto, comodissima applicazione per scrivere musica ed abbozzarne anche la parte di produzione quando si è in giro.

Gradus ad Iron Maiden

Iron Maiden coverIl mio libro “Gradus ad Iron Maiden” è finalmente disponibile online.

È un manuale per chitarristi che vogliano cimentarsi nello studio dello stile degli Iron Maiden, ispirato alle canzoni del loro primo album.

Eccolo: http://www.scribd.com/doc/184284588/Gradus-ad-Iron-Maiden

La storia della sua costruzione è narrata in https://mondorux.wordpress.com/2012/07/08/strumenti-info-musicali-i/

Strumenti info-musicali – I

L’anno scorso mi sono riavvicinato al mio amore giovanile: la musica; o, più precisamente: la composizione, l’esecuzione e la produzione di musica.
Ho ripreso la teoria, il pianoforte, la chitarra, la chitarra elettrica, il contrappunto e, con questo carico, mi sono avvicinato al computer e mi sono chiesto come aggiungere il mio ormai immancabile compagno alla banda.
Prima di tutto, dovendo recuperare la forma fisica e naturalmente scegliendo sempre la strada più “panoramica”, ho deciso di scrivere un libro per chitarristi metal in erba che vogliano imparare a suonare la musica di Iron Maiden, con cui esercitarmi.
Poi, ascoltando le vecchie registrazioni (su audio-cassetta… ho detto vecchie!) del mio gruppo metal giovanile… l’illuminazione: riprodurre No Way dei Visions come one-man-band; e con “riprodurre” intendo “creare la partitura completa e registrare il brano”.
Questi progetti hanno richiesto l’uso di molti strumenti informatici, sia editoriali che di produzione musicale; fra quelli software, che per scelta filosofica ho scelto fra quelli liberi (free, gratis), si annoverano programmi per la stesura di spartiti musicali, per la produzione di libri con contenuti musicali, per la produzione finale di materiale musicale audio (DAWdigital audio workstation). Data la quantità di argomenti, in questo articolo descriverò l’esperienza relativa alla produzione di un libro di musica, lasciando a successivi pezzi le altre non meno eccitanti avventure.

Requisiti di un libro di musica

Il libro che mi sono apprestato a comporre è un corso avanzato per chitarristi che vogliano imparare lo stile chitarristico degli Iron Maiden ai tempi del loro primo album: Iron Maiden.
L’album è stato scelto, oltre che per motivi affettivi, per la discreta varietà tecnica e stilistica che è tipica dei primi lavori.
Il libro, tuttora in fieri, ha i seguenti requisiti, in ordine di importanza:
  1. deve contenere testo ed estratti musicali correttamente e coerentemente impaginati;
  2. deve supportare sufficientemente la notazione per chitarra;
  3. deve essere multilingua, in inglese e in italiano, con testo su due colonne (come molte pubblicazioni musicali);
  4. deve essere dotato di indice generale e analitico;
  5. deve essere distribuito in formato pdf possibilmente ipertestuale.

Selezione degli strumenti


La sfida proposta non è banale, perché esistono, nel mondo del software libero, moltissimi editor di testo e alcuni editor di musica, ma pochissime soluzioni integrate.
La prima soluzione che potrebbe venire in mente è l’integrazione degli estratti musicali nel testo come immagini esterne mediante un qualunque editor che possa importare immagini. Le difficoltà di questa soluzione sono:


  1. l’ottenimento di una impaginazione (margini e dimensioni del testo) coerente fra il testo e l’immagine della musica importata;
  2. la possibilità di creare estratti musicali con un software dedicato.
Se il primo problema può essere affrontato con tanta pazienza e accontentandosi di una non perfetta integrazione fra testo e contenuti musicali, il secondo sembra insormontabile, almeno con il software libero che ho provato:


  • Musescore: un buon editor musicale wysiwyg in generale, che però:
    • non consente l’esportazione di estratti musicali, ma solo di partiture complete e già impaginate;
    • non supporta ancora la notazione del bending chitarristico;
  • Noteflight: un editor musicale 
    wysiwyg online, che però consente solo la stampa della partitura completa (eventualmente in pdf);
  • Lilypond: un ottimo processore di notazione musicale basato su un proprio linguaggio, che ha però in questo contesto le stesse limitazioni di Musescore (forse per il bending ci sono soluzioni possibili ma non immediate: le studierò in prossime occasioni).
Anche se difficilmente utilizzabili in questo contesto, questi software sono utili per altri fini che saranno affrontati nel prossimo articolo.


La soluzione integrata mi è presto parsa più praticabile, ma in questo campo la scelta si è ridotta a solo due opzioni:

  • lilypond-book: forse la soluzione ottimale in molti casi; se si risolverà il problema del supporto alla notazione del bending, la prossima edizione del mio libro utilizzerà questa soluzione;
  • LaTeX+MusixTeX: pur presentando una curva di apprendimento da ragno delle Dolomiti, questa soluzione “fa”.
Su Windows, l’ottima distribuzione di LaTeX che ho utilizzato è MikTeX, che permette di configurare automaticamente l’estensione MusixTeX e fornisce un semplice, comodo e configurabile editor (TeXworks) e un visualizzatore pdf sincronizzabile con l’editor.

Plug’n’Play

Prima di incominciare a lavorare, è necessario:
  1. configurare MikTex per l’uso di MusixTeX
    1. accedere alle MikTeX Options;
    2. spostarsi sulla scheda Packages;
    3. selezionare il pacchetto MikTeX Packages/Applications/Music/musixtex
    4. seguire la procedura suggerita (tasto Ok?)
  2. configurare TeXworks per automatizzare la compilazione con MusixTeX:
    1. dal menù modifica/preferenze spostarsi sulla scheda composizione;
    2. aggiungere uno strumento di processo così definito:
      • Nome: musixTeX+texify-pdf (o altro nome preferito)
      • Programma: [installazione MikTeX]/miktex/bin/musixtex.bat, dove musixtex.bat è uno script così fatto:
        @echo off
        del *.mx?
        pdflatex -synctex=1 -undump=pdflatex %1
        if errorlevel 1 then goto exit
        musixflx %1
        texify --pdf --tex option=-synctex=1 %1
        
      • Argomenti: $fullname
      • Visualizza PDF dopo composizione: si (o secondo le proprie preferenze)
Ora siamo pronti per scrivere il nostro libro con LaTeX. Per incominciare definiamo nel preambolo:
...
\usepackage[british,italian]{babel}
\usepackage[utf8]{inputenc}
\usepackage{parallel}
\usepackage[hyperindex]{hyperref}
    \hypersetup{...}
}
\usepackage{musixtex}
\input musixgui
\input musixper
...
dove abbiamo impostato il documento per supportare:
  • la sillabazione in inglese e in italiano tramite il componente babel;
  • l’input in formato utf8;
  • le due colonne che conterranno il testo nelle due lingue tramite il componente parallel;
  • la costruzione di un pdf ipertestuale;
  • la compilazione di spartiti musicali tramite il componente musixtex;
  • due estensioni di esempio:
    • musixgui (per scrivere la notazione ad accordi per la chitarra);
    • musixper (per supportare la notazione delle percussioni).
Scrivere le parti testuali in un documento LaTeX è molto semplice e l’argomento è ampiamente documentato.
Le parti musicali si inseriscono nel documento LaTeX mediante l’ambiente music, come nel seguente esempio:
\begin{music}
\nostartrule
\nobarnumbers
\generalsignature{1}
\generalmeter{\meterfrac{12}{8}}

\startpiece
\notes\zchar{20}{\metron{\qup}{160}}\en
\Notes\ds\zchar{14}{IV}\islurd1{f}\Ibu1{f}{g}2\qb1{f}\tslur1{g}\tbu1\qb1{g}\en
\leftrepeat
\Notes\Ibl1{i}{i}5\qb1{i}\qb1{i}\tbl1\qb1{i}\Ibl1{j}{g}3\qb1{j}\qb1{i}\tbl1\qb1{g}\en
\NOtes\ql k\en
\Notes\itieu0{i}\cl i\ttie0\cl i\en
\NOtes\qu g\en
\bar
\NOtes\ql j\en
\Notes\itieu0{i}\cl i\ttie0\cl i\en
\NOtes\qu g\qu f\en
\Notes\itied0{g}\cu g\ttie0\cu g\en
\NOtes\qu h\en
\bar
\NOTes\zchar{14}{II}\itied0{b}\hup b\en
\NOtes\ttie0\qup b\en
\Notes\ds\zchar{14}{IV}\islurd1{f}\Ibu1{f}{g}2\qb1{f}\tslur1{g}\tbu1\qb1{g}\en
\setrightrepeat
\endpiece

\end{music}

per ottenere:

Per interpretare il codice serve la stele di Rosetta, infatti altri programmi basati su MusixTeX sono stati creati per facilitare l’inserimento della musica: PMX, M-Tx; però questi sono adatti alla stesura di partiture complete e nessuno ha pubblicato il modo di usarli per creare estratti da inserire in un documento LaTeX.
Un’altra possibilità che ho esplorato è sfruttare la capacità di Musescore e Noteflight di esportare in formato musicXml e creare una trasformazione xsl da musicXml al sorgente musixTeX. Ho creato e utilizzato tale trasformazione per ottenere le bozze dei sorgenti, che dovevano comunque essere completate a mano; infatti con una trasformazione xsl più di tanto non si riesce ad ottenere, dato che i formati sono estremamente diversi (musicXml è un formato pensato per il trasporto dei contenuti musicali, mentre musixTeX per la resa in stampa di spartiti); motivo per cui la trasformazione non è stata resa pubblica. Se a qualcuno interessasse usarla, mi può contattare.

Conclusioni

Anche se “solo” per scrivere un libro di musica, la strada è lunga e irta di insidie e difficoltà.
Anche per un esperto di LaTeX, scrivere le parti musicali non è affatto facile per il fatto che il linguaggio di MusixTeX è per “iniziati” di TeXLa documentazione che si può trovare su internet si limita al manuale, che è molto completo e in generale sufficiente per ogni esigenza non esoterica.
L’alternativa più interessante è lilypond-book, che può utilizzare ancora LaTeX per la produzione del documento, ma salva le parti musicali come immagini collegate; naturalmente le immagini prodotte sono perfettamente adattate al contesto. La scrittura della musica con Lilypond, pur essendo basata sempre su un codice testuale, è molto più intuitiva rispetto a quella di MusixTeX. Non l’ho usato nel mio progetto per un semplice motivo: l’ho scoperto quando il lavoro era già in fase troppo avanzata e non avevo voglia di ricominciare tutto daccapo.
Forse lo userò per una seconda edizione…
Nel prossimo articolo descriverò la mia esperienza con i già citati software per la stesura di spartiti musicali.